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Prof. Andrea Minervini

Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi (FI)

Prof. Andrea Minervini

MinerviniTOSCANA
Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi (FI)
Prof.  Andrea Minervini

 

Eccoci giunti a Firenze per la seconda tappa del percorso di sviluppo del progetto “Uro H Angels” diretti all’A.O.U. Careggi. Prendiamo la metropolitana di superficie ed arriviamo proprio davanti all’ingresso dell’ospedale, che si trova nella parte nord di Firenze ed è uno dei più grandi ospedali d’Italia. Sin dai primi del 900 fu deciso di realizzare un complesso ospedaliero in una zona a ridosso delle colline, ma il complesso venne edificato in una forma definitiva tra gli anni 20 e gli anni 30 costituendo una vera e propria cittadella che rappresentò una delle forme ospedaliere più avanzate ed all’avanguardia d’Italia. Negli anni recenti è stato largamente rinnovato: l’ingresso è stato rimodernato, molti edifici sono stati restaurati, sono stati costruiti nuovi parcheggi e instituito il nuovo Ospedale Pediatrico Meyer, un’eccellenza a livello europeo. Nei pressi dell’Azienda vi è la facoltà di medicina di chirurgia.

Raggiungiamo il secondo piano del padiglione San Luca, dove ad accoglierci troviamo il Prof. Andrea Minervini, Direttore dell’ unità dipartimentale complessa di UROLOGIA ONCOLOGICA MININVASIVA ROBOTICA ED ANDROLOGICA, insieme al Dott. A. Grosso.  

Dopo una prima veloce presentazione, riteniamo utile ed efficace innanzitutto porre una serie di domande di approfondimento a beneficio dei lettori.

Per quanto riguarda l’intervento di CISTECTOMIA RADICALE Careggi rappresenta l’Ospedale in Italia dove si eseguono più cistectomie radicali che nel resto d’Italia (146/anno secondo i dati PNE/AGENAS 2020). Fatto 100 gli interventi complessivi la distribuzione dei tipi di derivazione urinaria sono così distribuiti in questa unità operativa di eccellenza: il 60% sono costituite da neo-vesciche ortotopiche, il 20% da condotti ileali secondo Bricker e il 20% da ureterocutaneostomie. E’ importante evidenziare che più del 50% degli interventi avviene con l’utilizzo della robotica. A proposito di neo-vescica, il Prof. Minervini ci parla di una tecnica chirurgica da lui introdotta e denominata “FLORIN” (Florence Robotic Intracorporeal NeoBladder), pubblicata come “best pratice” anche sul prestigioso manuale di urologia di Campbell, Walshe Wein: una vera e propria bibbia per i medici urologi! A riprova della qualità della soluzione, la stessa è stata adottata anche da molti centri nazionali ed internazionali, e ultimamente ha destato l’interesse anche del professor Gontero alle Molinette di Torino, che andremo a trovare molto presto! Una recente innovazione introdotta dal prof. Minervini è rappresentata dalla tecnica di ricostruzione vescicale tipo FloRIN “stentless” (senza cateterini ureterali) che funziona molto bene e che consente al paziente di andare a casa entro 6/7 giorni dall’intervento. Un bel passo in avanti che ci auguriamo venga diffuso.

Per quanto concerne l’assistenza post-operatoria, il Prof. Minervini rassicura sul “follow-up” ordinario, ancora in parte lacunoso sul supporto alle persone operate per il recupero non solo dell’aspetto funzionale ma anche di qualità della vita e superamento delle problematiche e criticità che incontra chi si sottopone a cistectomia radicale.

Chiediamo al Professore qualche ragguaglio in merito all’utilizzo del trattamento TRIMODALE: l’ambizione di avere lo stesso risultato della Cistectomia Radicale con l’approccio terapeutico trimodale è allettante e il Professore dichiara di avere una visione aperta in tal senso: se avesse l'opportunità di poterlo sviluppare lo applicherebbe con più frequenza. Ad oggi il suo utilizzo a Firenze è limitato perché le condizioni non ci sono quasi mai, considerando anche il fatto che la malattia ha comunque la tendenza a recidivare e sarebbe quindi necessario riconsiderare la chirurgia in un paziente complesso rispetto alla condizione iniziale. Un altro aspetto fondamentale per l’impiego del trattamento trimodale è rappresentato dal lavoro di squadra tra oncologo, radioterapista e lo stesso urologo. Al Careggi esistono i GOM – Gruppi Oncologici Multidisciplinari e, a suo parere, funzionano molto bene, anche se vengono utilizzati soltanto in situazioni complesse oppure dove sussistano dubbi importanti sul percorso clinico da intraprendere.  

Il contesto regionale, molto incentrato sulla sanità pubblica, comprende infatti la gestione di grandi numeri, come testimonia la fitta agenda del Professore: i grandi numeri non limitano gli approfondimenti alle situazioni di maggiore gravità che anzi qui a Careggi arrivano un po' da tutta Italia.

Date queste le premesse, il professor Minervini ammette che il “tumore superficiale” (NMIBC) viene trattato come una malattia superficiale, pur utilizzando le più moderne metodiche e applicando rigorosamente tutti i protocolli previsti per questa fase della malattia. Le TURV hanno sempre la massima precedenza, dopo la quale viene assicurata, laddove sussista l’indicazione, una instillazione oneshot di Mitomicina, particolare importante e spesso anche determinante per limitare il tasso di recidiva di malattia. Il servizio di instillazioni (Mitomicina o BCG a seconda del grado di malattia) è molto ben funzionante ed assai apprezzato, come testimoniano i messaggi positivi ricevuti da tanti pazienti.

Chiediamo al Prof. Minervini qualche informazione in merito all’utilizzo dell’ipertermia: come noto in Toscana è rarissima e al Careggi non la fanno. I motivi addotti sono soprattutto legati agli alti costi di gestione. Il prof. Minervini ci informa che recentemente è stato introdotto nel suo centro un Trial clinico sperimentale, denominato SUNRISE, che offre una ulteriore possibilità terapeutica nei pazienti con tumore vescicale di alto grado resistenti al BCG, in alternativa all’intervento di cistectomia radicale.

L’ONCOLOGIA UROLOGICA è l’ambito affidato invece al Prof. Lorenzo Antonuzzo, di grande professionalità e competenza. La terapia neoadiuvante è molto praticata in questo centro ed esistono, anche in questo setting, moltissime strategie terapeutiche grazie alla presenza di diversi studi clinici come ad esempio il Trial NIAGARA che offre la possibilità di combinare immunoterapia alla convenzionale chemioterapia con cisplatino come approccio neoadiuvante nei pazienti candidati a cistectomia radicale.

Verso la fine dell’incontro presentiamo brevemente la nostra Associazione, i nostri obiettivi e le nostre finalità. Parliamo di “Uro H Angels” e soprattutto del progetto “Uro H Advisor” che il professore apprezza particolarmente per la sua impostazione e la sua metodologia, che si distingue da altri siti che si prestano quali veicoli pubblicitari impropri privi di serie basi metodologiche. Lasciamo il nostro materiale informativo per il paziente (flyer, opuscoli, ecc.), che piace moltissimo per la chiarezza dei contenuti e la semplicità di esposizione ed impaginazione.

Ringraziamo per l’accoglienza che ci è stata riservata e lasciamo l’ospedale entusiasti dell’incontro, con la voglia iniziare a collaborare per far conoscere sempre di più la nostra Associazione ed allargare il bacino dei nostri associati, soprattutto per colmare un gap informativo ancora troppo ampio e stimolare la comunità scientifica sulla nostra patologia ed il coinvolgimento dei pazienti in tutte le fasi della malattia.

 


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