Razionale Scientifico e obiettivi
Nei sistemi sanitari dei paesi più evoluti il coinvolgimento attivo dei pazienti, delle associazioni e dei gruppi di pazienti, nella gestione del percorso terapeutico e assistenziale e nei processi istituzionali e regolatori svolge un ruolo importante nei rapporti con tutti gli stakeholders del sistema salute: istituzioni sanitarie, payers, industria.
Grazie a questo coinvolgimento possono essere attuate politiche sanitarie più mirate ed efficaci.
L’associazione PaLiNUro, da oltre cinque anni ha iniziato in Italia un percorso a supporto dei pazienti affetti da patologie oncologiche dell’urotelio, affiancandosi agli urologi ai ricercatori e ai terapeuti per capire a che punto è la ricerca, quali siano le prospettive terapeutiche all’orizzonte. Alla base della filosofia di advocacy di PaLiNUro c’è il PATIENT ENGAGEMENT, approccio al paziente, che va oltre i tradizionali concetti di aderenza terapeutica, compliance ed empowerment. Il P.E. è connesso infatti ai fattori psicosociali, relazionali e organizzativi che favoriscono l'abilità del paziente di diventare più attivo, consapevole e partecipativo nella gestione del processo di cura.
Raggiungimento degli obiettivi del congresso
- Focalizzare l’attenzione sul “soggetto” paziente
- Favorire il confronto e la condivisione sul carcinoma uroteliale tra i principali stakeholders coinvolti (compreso il paziente): dalla diagnosi sintomatica al coinvolgimento degli specialisti fino alla fase di riabilitazione fisica e psicologica.
- Fornire sempre più indicazioni e strumenti formativi per migliorare modalità e linguaggio necessari per una efficace collaborazione Medico- Paziente.
- Sensibilizzare l'opinione pubblica e indirizzare i legislatori ad una maggiore attenzione nei riguardi delle problematiche e delle complessità legate ai tumori dell’urotelio nell'interesse dei pazienti attuali e futuri e più in generale di tutta la società
I contenuti del Congresso 2019
- Il coinvolgimento del paziente un anno dopo: cosa è stato fatto e cosa ancora c’è da fare (G.Graffigna)
- PaLiNUro: a che punto siamo (E.Fiorini)
- Epidemiologia del Carcinoma della Vescica e degli altri tumori uroteliali (R.Colombo)
- Dai primi sintomi alla diagnosi precoce (R.Salvioni)
- Nutrizione e medicina integrata: complemento per la cura di problemi post-operatori ed effetti collaterali (M.Rigo)
APPROCCIO MEDICO, FARMACOLOGICO E CHIRURGICO E NON SOLO
- Gestire il dolore durante le instillazioni vescicali (M.Sommariva)
- Parliamo di chirurgia robotica: tutto bene con qualche ripensamento (B.Rocco)
TRIALS CLINICI IN CORSO E IN PROGRAMMAZIONE
- Come funzionano gli studi clinici: fasi, criteri di eleggibilità, attualità e prospettive, (P.Mosconi)
- L'importanza della caratterizzazione genomica dei tumori per i pazienti (R.Iacovelli)
- Geografia dei trials clinici in Italia: dove reperire le informazioni (R.Iacovelli)
- Nuove opzioni terapeutiche nella lotta contro il carcinoma uroteliale: Immunoterapia (D.Raggi )
- Nuove opzioni terapeutiche nella lotta contro il carcinoma uroteliale: Chemioterapia (R.Hurle)
DAL POST-OPERATORIO A UNA NUOVA VITA
- Pianificazione del percorso riabilitativo prima e dopo la chirurgia (R.Rinaldi)
- Funzione renale, prevenzione del danno renale e accorgimenti nel paziente cistectomizzato (L.Cosmai)
- Incontinenza e ipercontinenza: cosa fare e cosa faremo? (A.Tagliabue)
- Ottimizzazione nell’utilizzo di assorbenti igienici selezionati per applicazioni sportive (A.M.Pongolini)
- L’importanza degli ausili per la gestione dell’incontinenza e dell’ipercontinenza urinaria (A.M.Pongolini)
Patient Engagement
G.Graffigna
Il coinvolgimento del paziente un anno dopo: cosa è stato fatto e cosa ancora c’è da fare
E.Fiorini
PaLiNUro: a che punto siamo
Tumori uroteliali
R.Colombo
Epidemiologia del Carcinoma della Vescica e degli altri tumori uroteliali
R.Salvioni
Dai primi sintomi alla diagnosi precoce
M.Rigo
Nutrizione e medicina integrata: complemento per la cura di problemi post-operatori ed effetti collaterali
Approccio medico, farmacologico e chirurgico e non solo
M.Sommariva
Gestire il dolore durante le instillazioni vescicali
B.Rocco
Parliamo di chirurgia robotica: tutto bene con qualche ripensamento
Trials clinici in corso e in programmazione
P.Mosconi
Come funzionano gli studi clinici: fasi, criteri di eleggibilità, attualità e prospettive,
R.Iacovelli
L'importanza della caratterizzazione genomica dei tumori per i pazienti
Geografia dei trials clinici in Italia: dove reperire le informazioni
D.Raggi
Nuove opzioni terapeutiche nella lotta contro il carcinoma uroteliale: Immunoterapia
R.Hurle
Nuove opzioni terapeutiche nella lotta contro il carcinoma uroteliale: Chemioterapia
Dal post-operatorio a una nuova vita
R.Rinaldi
Pianificazione del percorso riabilitativo prima e dopo la chirurgia
L.Cosmai
Funzione renale, prevenzione del danno renale e accorgimenti nel paziente cistectomizzato
A.Tagliabue
Incontinenza e ipercontinenza: cosa fare e cosa faremo?
A.Pongolini
Ottimizzazione nell’utilizzo di assorbenti igienici selezionati per applicazioni sportive
L’importanza degli ausili per la gestione dell’incontinenza e dell’ipercontinenza urinaria
Domande e risposte
Tumori Uroteliali
Dai primi sintomi alla diagnosi precoce
R. Salvioni
Abbiamo a disposizione tantissimi esami che possono essere utilizzati per una diagnosi della neoplasia uroteliale, tra questi l’ecografia è il più importante e il primo che dovrebbe essere utilizzato, ma la neoplasia uroteliale ha quasi sempre una diagnosi difficile e a volte lunga. La diagnosi precoce della neoplasia uroteliale rimane ancora purtroppo una chimera perché se non si manifesta il sangue nelle urine si arriva tardi.
Approccio medico, farmacologico, chirurgico e non solo
La richiesta di un secondo parere in oncologia: sfiducia o bisogno?
M. Maffezzini
Con il termine di Seconda Opinione Medica (SOM) si intende il ricorso al parere di altro medico e/o di altra istituzione al fine di confrontare, confermare o correggere una prima diagnosi o un’indicazione terapeutica. Tale procedura assume una rilevante importanza nel caso di patologie gravi e invalidanti o di situazioni che pongono il paziente in pericolo di vita.
Spesso, come immaginabile, veniamo contattati da pazienti sotto stress, impauriti dalla notizia della diagnosi di cancro e pieni di dubbi su quanto hanno appena saputo e, soprattutto, sugli incerti scenari del futuro.
Questo succede anche perché non sempre urologo di turno è stato esaustivo e soprattutto, capace di dare un quadro prospettico chiaro e, nei limiti del possibile, rassicurante.
In fondo, mettiamoci nei panni del paziente: qui si tratta di mettere la propria vita nelle mani di un medico e per poterlo fare è necessario che questo dottore ispiri fiducia.
In mancanza di fiducia e in presenza di dubbi non chiariti Palinuro consiglia sempre di chiedere un secondo parere.
E’ il caso di farlo ogni volta che esiste un dubbio. (la parte restante della risposta non è disponibile)
Trials Clinici in corso e in programmazione
L'importanza della caratterizzazione genomica dei tumori per i pazienti
R. Iacovelli
Ci sono trials in corso per valutare il ruolo dell'immunoterapia in associazione alla chemioterapia come trattamento neo-adiuvante prima della cistectomia. Questi trial permettono anche il proseguo dell'immunoterapia dopo l'intervento come ulteriore trattamento preventivo della recidiva mentre la chemioterapia è limitata ai quattro cicli iniziali. Alcuni trial permettono anche di ricevere l'immunoterapia come neo-adiuvante e successiva alla chirurgia come unico trattamento nei pazienti tradizionalmente considerati non eleggibili al cisplatino. Per quanto riguarda l'uso dell'immunoterapia nel trattamento trimodale ci si sta lavorando e noi come Gemelli stiamo discutendo con alcune companies la possibilità di disegnare un trial clinico.
Trials Clinici in corso e in programmazione
Nuove opzioni terapeutiche nella lotta contro il carcinoma uroteliale: Immunoterapia
D. Raggi
Studi clinici ce ne sono e anche molti a livello mondiale, ma solo per pazienti già trattati con BCG e ad esso resistenti. I dati sono stati presentati ai più importanti Congressi urologici e sono incoraggianti, probabilmente superiori al riutilizzo del BCG. In Italia l’unica opzione al momento è quella di partecipare a studi clinici.
Trials Clinici in corso e in programmazione
Nuove opzioni terapeutiche nella lotta contro il carcinoma uroteliale: Chemioterapia
R. Hurle
La terapia trimodale è un’opzione valida per i pazienti che hanno una malattia muscolo infiltrante e per terapia trimodale si intende l’associazione della chirurgia endoscopica (completa o sub completa) con chemioterapia e radioterapia. Chiaramente perché questo trattamento abbia un’efficacia paragonabile al trattamento standard che prevede la chemioterapia neoadiuvante e la cistectomia è fondamentale la figura dell’urologo che verifica i criteri di selezione dei pazienti, perché ne possono beneficiare solo quei pazienti che hanno una malattia singola non multifocale, non CIS, e le dimensioni della lesione dovrebbero essere inferiori ai 5 cm, e quantomeno nella seconda resezione deve risultare una lesione che sia al massimo il 10% della malattia iniziale.
Approccio medico, farmacologico, chirurgico e non solo
Gestire il dolore durante le instillazioni vescicali
M. Sommariva
Per quanto riguarda gli integratori, io non sono una grandissima sostenitrice degli integratori, perché voglio essere sempre sicura quando prescrivo qualcosa e devo essere sicura se ci siano degli effetti reali e degli effetti collaterali. Sono una sostenitrice della dieta nel senso che una dieta povera di proteine animali e ricca invece di vegetali o sostanze che in qualche maniera vanno a migliorare la funzione renale e quindi anche l’escrezione del contenuto delle urine può essere sicuramente di aiuto. E’ ovvio che oggi parlare di naturale è difficile, non sappiamo cosa mangiamo davvero. Il consiglio principale è quello di moderarsi e non abbuffarsi, ad esempio con fritti o con sostanze potenzialmente cancerogene anche per fritture elevate.
Tumori Uroteliali
Nutrizione e medicina integrata: complemento per la cura di problemi post-operatori ed effetti collaterali
M. Rigo
Stanno incominciando ad esserci molti studi che attingono dalla letteratura cinese, e non è un caso perché un certo tipo di pratica fa parte della medicina cinese. Hai ragione quando dici che i pazienti arrivano spesso con prodotti auto prescritti, o suggeriti dalla vicina di casa, e non è certo questo il modo corretto di operare, perché anche per la medicina complementare ci deve essere sempre una comunicazione in questo senso tra il medico e il paziente. Per esempio, per quanto riguarda i probiotici, occorre chiarire che il probiotico principale non è quello che assumiamo per bocca, ma l’alimentazione è il nostro principale probiotico, insieme allo stile di vita. Il probiotico preso per bocca fa quello che deve fare, e se ne esce. Con l’alimentazione invece contribuisci a costruire un equilibrio che rimane costante nel tempo (fatto salvo che con un antibiotico, ad esempio, spazzi via la flora intestinale in pochi giorni). Mi arrivano spesso pazienti che stanno facendo chemioterapia ai quali viene detto “mangi quello che vuole”, e ogni volta mi viene un moto di rabbia perché invece ci sono degli alimenti più adatti durante questo percorso, mentre il paziente viene spesso abbandonato. Siamo ancora molto lontani….
Approccio medico, farmacologico, chirurgico e non solo
Parliamo di chirurgia robotica: tutto bene con qualche ripensamento
B. Rocco
Lei e suo padre Francesco avete sviluppato la tecnica chirurgica chiamata “Punto di Rocco”, utile nel trattamento dell’incontinenza urinaria dopo l'intervento di prostatectomia per tumore. Con questa tecnica, lo sfintere striato viene riportato alla lunghezza naturale e fissato alla parete della vescica. A 10 anni dalla sua introduzione, la tecnica di Rocco è forse una delle più studiate e citate nella letteratura scientifica e applicata anche nella chirurgia robotica.
No, è una tecnica che previene l'incontinenza o meglio favorisce il suo recupero rapido, non aiuta quando questa è già in essere
Dal post-operatorio a una nuova vita
Donna dopo la chirurgia:
Dibattito introdotto e moderato da S. Gori / S. Donegani
Il problema si può affrontare, lo hanno raccontato anche le esperienze del video. Io lavoro in un ambulatorio di riabilitazione sessuale dell’INT (Programma Prostata), e quindi so per certo che la persona che richiede il mio aiuto è una persona che decide di mettere mano al problema. Rispetto alla vergogna noi medici siamo i primi a dover offrire un aiuto laddove sappiamo che possa essere necessario. La sessualità è un diritto, non un dovere, la rassegnazione è comunque una strada sbagliata, che magari viene scelta solo per una parte del percorso. C’è anche questo sentirsi sbagliati nel non fare qualcosa, perché non si riesce, perché non si è più come prima, come uomo, come donna …. C’è un tempo, il tempo della malattia, il tempo della ripresa, il tempo per riprendere confidenza con sé stessi, di capire quali sono i propri desideri, dopo aver attraversato una paura notevole perché avere una diagnosi di tumore non è una passeggiata. Si arriva al momento in cui può sorgere la necessità di chiedere, ma se chiedere diventa una ulteriore fatica allora è ancora peggio, per cui per quanto io possa volere a volte non sono neppure così semplici da trovare.
Dal post-operatorio a una nuova vita
Gestione del paziente metastatico e oncologico cronico
E. Farè
Ad oggi l’Italia allo stato attuale si avvale ancora della chemioterapia. L’immunoterapia ad oggi 30.11 non è ancora rimborsata dal SSN pertanto i pazienti che ad oggi vogliono accedere a trattamenti diversi dalla chemioterapia o al fallimento della chemioterapia o nei pazienti che non sono adatti a ricevere il trattamento previsto in prima linea che è appunto il cisplatino, è partecipare a trials clinici in grossi centri oncologici.
Tavola rotonda medico – paziente: “Terapie conservative nei diversi gradi di tumore della vescica: nuovi approcci”
Medici: R. Da Pozzo, R. Colombo, R. Iacovelli, S. Arcangeli, S. M. Di Stasi
Pazienti: A. Micucci, A. Boni, F. Vignoso
Risponde Stefano Arcangeli:
La terapia trimodale rappresenta un'alternativa alla cistectomia in pazienti selezionati con tumore muscolo-infiltrante della vescica (stadio clinico T2-T3N0M0; malattia unifocale suscettibile di TURB completa, assenza di CIS e di idronefrosi, buona capacità vescicale), come raccomandato nelle linee guida EAU 2019. Questi pazienti rappresentano circa il 15-20% di tutti i pazienti con un tumore infiltrante della vescica. La sopravvivenza globale (OS) e quella libera da malattia (DFS) a 5 e 10 anni, rispettivamente, sono sovrapponibili alla cistectomia radicale. Il tasso di conservazione dell'organo è dell'85%. Si tratta di un trattamento radicale che prevede dopo la TURB la combinazione di radioterapia e chemioterapia a base di platino, uno schema non sempre utilizzabile in pazienti fragili o anziani.