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Prepararsi alla degenza

Questa sezione è stata preparata da persone che hanno vissuto una degenza ospedaliera più o meno lunga, in seguito alla diagnosi di neoplasia uroteliale. Il nostro scopo è aiutare chi ha avuto la sfortuna di contrarre questa patologia ad essere preparato e trovare il massimo comfort possibile. I consigli sono particolarmente indicati per chi è candidato ad operazioni chirurgiche, quali la cistectomia radicale, che richiedono un ricovero importante. Non sono perciò strettamente riferiti al post TURV (resezione endoscopica), intervento eseguito su base ambulatoriale o con ricovero di qualche notte.

  1. Se assumete dei farmaci in maniera regolare, non date per scontato che l'ospedale vi possa fornire ciò di cui avete bisogno durante la vostra degenza, soprattutto nei primi giorni. Quindi portate da casa il vostro approvvigionamento, almeno nel doppio del quantitativo normalmente necessario,   conservandolo in un posto immediatamente accessibile dal vostro letto.

In questo modo, nel caso in cui - e spesso succede - il reparto ne è sprovvisto, per voi non ci sarà alcun problema.

Importante: E’ indispensabile informare i medici e gli infermieri quale farmaco (e dosaggio) si sta assumendo regolarmente (allergie, pressione del sangue) poiché potrebbe essere in  conflitto o avere gravi conseguenze se usato in combinazione con quelli somministrati durante il vostro recupero. Questo include anche i farmaci da banco come l'aspirina, gli antiacidi e i lassativi. Comunque, nella norma, il personale sanitario si informa su questo punto al momento del vostro ricovero.

  1. Se di notte, in ospedale, aveste dolori o altri problemi e il personale infermieristico non è in grado di risolverli, non accettate la spiegazione che nulla si può fare fino a quando non arriverà il dottore la mattina successiva. C'è sempre un medico di guardia ed è assolutamente un vostro diritto chiedere il suo aiuto, senza attendere inutilmente diverse ore.
  1. Parlando di dolore, prima di chiedere aiuto non attendete fino a quando questo sia diventato insopportabile. Ci vogliono alcuni minuti affinché l’infermiere vi possa aiutare, previo consenso del dottore, altro tempo potrebbe passare per recuperare il farmaco adatto e quindi perché questo faccia effetto, dunque bisogna pianificare il tutto in anticipo. Chiedere dunque quando il dolore si manifesta, non quando diventa insostenibile.
  2. La maggior parte degli infermieri è molto valida e normalmente cercano di fare del loro meglio per esservi d’aiuto. Il problema principale è semplicemente che non ce ne sono abbastanza (la maggior parte "gestisce la cura") e spesso non riescono proprio a fare tutto quello che dovrebbero. Così è consigliabile avere il più possibile a vostra disposizione un amico o un parente durante i primi 2-3 giorni di degenza in ospedale. Vi sentirete rassicurati che le cose procedano senza problemi e che vengano immediatamente sistemate nel caso non lo fossero: dal momento che siete un paziente, non siete in condizione di fare attenzione a tutti i piccoli dettagli immediatamente dopo l'intervento chirurgico, e non certo in condizione di discuterne, se ci fossero problemi.
  3. Ricordate che la maggior parte degli analgesici devono essere assunti a stomaco pieno, è sufficiente una fetta di pane o un paio di cracker per evitare la nausea. Molti antidolorifici (soprattutto la codeina) sono anche costipanti, quindi bevete molta acqua e, magari, succo di prugna, per evitare la stipsi. Nuovamente, non fatevi scrupolo a chiedere aiuto, nello specifico eventualmente anche un lassativo.
  4. Se avete uno o più compagni di stanza, cercate di essere rispettosi, in particolare con il rumore. Gli ospedali sono abbastanza rumorosi di per sé, con persone e macchine in movimento a tutte le ore del giorno e della notte. Tenete per esempio il volume del televisore basso e se avete ospiti, cercate di non disturbare il vostro vicino di letto, che potrebbe avere bisogno di tranquillità anche durante l’orario delle visite. Magari evitate i vostri cari vengano tutti insieme a trovarvi: le stanze sono generalmente non molto spaziose ed è bene non siano sovraffollate. Se siete fortunati, con i vostri compagni di stanza, potreste assistervi l’un l’altro, intercettando rumori strani o improvvisi, gemiti, ecc.
  5. Non ascoltate i percorsi dei vari pazienti dando per scontato che ogni loro sventura sia comune a tutti. Ciascuno ha una diversa storia e farsi deprimere solo sugli aspetti più difficili del post-operatorio non aiuta di certo!
  6. Non aspettatevi che il “servizio cucina” tenga in considerazione quello che dovreste mangiare e che escluda quello che non dovreste mangiare.
  7. La maggior parte degli ospedali dispongono di servizi sacerdotali. Se ci sono, di solito passano, per ovvie ragioni, una discreta parte del loro tempo ai piani oncologici. Queste persone possono fornire un buon grado di conforto e sostegno, se ne sentite il bisogno.
  8. Portate in ospedale una piccola borsa, magari a tracolla, dove riporre cellulare, lettore cd/mp3, soldi: può essere utile quando é necessario abbandonare la propria stanza (per esempio per andare in sala medicazioni o semplicemente quando si passeggia nei corridoi) senza lasciare incustoditi gli oggetti personali di valore.
  9. Per le donne, la camicia da notte aperta sul davanti é molto comoda, si indossa con facilità e permette di posizionare i vari sacchetti (drenaggio, urine, etc) nel modo migliore.
  10. Un lettore CD portatile/lettore mp3 è una splendida idea: oltre che a tenervi occupati può aiutare ad estraniarvi quando e se necessario. Per evitare il bisogno di batterie, portate anche un convertitore AC/DC e un cavo di prolunga. Con le cuffie a "gemma"  potrete mettere un auricolare in un orecchio, lasciando libero l'altro e così vi potrete addormentare con la musica.
  11. Se si ha la necessità di fare un certo numero di chiamate telefoniche internazionali dall'ospedale, fate una verifica con il vostro fornitore del servizio telefonico prima di essere ricoverati. Esistono probabilmente una serie di opzioni diverse che è possibile utilizzare solo per un mese o due e poi disattivate una volta tornati a casa dall'ospedale.
  12. Nella settimana antecedente il prericovero fatevi fare un massaggio, andate dal vostro agopuntore/chiropratico affinché lavorino sulle vostre ossa e vedete il vostro terapeuta il più frequentemente possibile.
  13. Di qualsiasi dimensione sia la vostra cicatrice asciugatela accuratamente con un asciugacapelli. L’umidità calda è un terreno di coltura eccezionale per tutti i tipi di  ospiti indesiderati. Vi consigliamo di fare questa pratica per almeno per sei mesi.

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