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UN ANNO VISSUTO INTENSAMENTEI: il primo libro italiano con la storia di un paziente malato di tumore alla vescica.

Ancor prima di incontrare Paolo Pirani ho fatto la sua conoscenza attraverso le parole del Dott. Valerio Beatrici, direttore del reparto urologia dell’ospedale di Pesaro – Fano che me ne parlò nel corso di un Congresso a Chieti. Il Dott. Beatrici aveva praticato a questo paziente una neovescica con la robotica qualche mese prima ed era stato colpito dal suo livello di umanità e di sensibilità, al punto da convincersi che Paolo avrebbe potuto diventare nostro volontario nel suo ospedale.

Il primario mi disse che Pirani aveva scritto un libro sulla sua esperienza clinica che avrebbe voluto donare a tutti i relatori del congresso di urologia che stavano organizzando a Pesaro per il mese di febbraio.
Proprio durante il congresso “L’uso dell’intestino nella chirurgia robotica in urologia” tenutosi a Pesaro il 21 e il 22 di febbraio ho avuto il piacere di trascorrere qualche ora insieme a Paolo Pirani e dell’approfondire la nostra conoscenza, scoprendo da subito tante affinità.
Ho compreso immediatamente che Paolo avrebbe potuto essere la persona giusta, non solo come volontario in assistenza ma anche come rappresentante di PaLiNUro per la Regione Marche. Beatrici aveva avuto ragione. Tra l’altro dovevo essere riconoscente a questo medico per avermi omaggiato del libro “Un anno vissuto intensamente”, scritto per l’appunto da Pirani.
Libro che ho iniziato e finito di leggere durante il mio viaggio di ritorno verso Milano.
Che dire? Ne sono stato talmente entusiasta da chiamare, ancora seduto sul treno, l'editore per avere alcune copie da poter condividere con tutti voi. Da oggi il libro è infatti disponibile nel nostro shop online al link https://palinuroshop.it/prodotto/un-anno-vissuto-intensamente-con-lospite-meno-atteso-e-piu-temuto-il-cancro/ dove potrete ottenerlo facendo una piccola offerta.
Tra le pagine di “Un anno vissuto intensamente” ho trovato sicuramente la grande sensibilità di Paolo. Descrive tutte le sue esperienze di malattia, le stesse che credo abbiamo passato un po’ tutti noi. Con un grande livello di positività, ci fa ripercorrere la sensazione di ansia, di paura stemperata da una sorta di incoscienza e al contempo di speranza e fiducia nella struttura ospedaliera che l’ha preso in cura. Struttura che ha soddisfatto i tre parametri di valutazione utilizzati nella app di Palinuro URoH advisor: competenza. efficacia, umanità
Come sappiamo caratteristiche non sempre presenti in tutte le strutture ospedaliere.
In questo libro ho colto la capacità di dare profondità a quei momenti della degenza che mi erano sfuggiti e che oggi capisco essere stati importanti. Come “il viaggio intorno alla mia camera”, il microcosmo che in quei giorni rappresenta tutto il mondo, l’abitudine a spostare con regolarità lo sguardo su piccoli dettagli quali: la spina con la carica del cellulare, la goccia della flebo che scende e la fessura tra due listelle difettose della tapparella attraverso cui si infilava un raggio di luce, a ricordare che fuori c’era il sole.
Tante ore trascorse in quella stanza, lunghi tempi vuoti di degenza ed ecco riemergere la rassegna dei ricordi di vita che hanno spinto Paolo a desiderare un veloce recupero della normalità, per poterne vivere di nuovi.
Molto interessante, infine, anche il momento della rielaborazione del percorso clinico. A distanza di un anno dalla chirurgia è emerso in lui lo stato d’ansia del “dopo”, ossia la consapevolezza di quanto vissuto e superato e che fino ad allora era stato offuscato dall’incoscienza, determinata forse dalla compressione degli eventi e dalla rassegnazione, anche se sempre positiva, all’impegnativo ancorché inevitabile percorso di cura.
Paolo non si definisce uno scrittore. Sebbene sia uomo di spettacolo e di cultura. Per arricchire la sua storia, ha così inserito una selezione di citazioni e aforismi. Mi piace ricordarne una del grande Eduardo De Filippo: “Teatro significa vivere sul serio quello che gli altri, nella vita, recitano male”.
Concludendo, il racconto di Paolo Pirani sa anche essere divertente e ironico. Come tanti Palinuri” non ha mai voluto nominare il tumore, e quando ha dovuto farne cenno, l’ha sempre citato come “il bastardo”. Poi, come tanti altri di noi, ha dato un nome alla sua nuova compagna di vita, Giuditta. Così, infatti, ha battezzato la sua neovescica.
Insomma, consiglio la lettura di “Un anno vissuto intensamente” un po’ a tutti i nostri amici ed associati in quanto importante momento di confronto e condivisione.
Qui di seguito abbiamo voluto riportare il testo della presentazione che Paolo Pirani ha fatto nel corso del congresso del 21 febbraio a Pesaro che sarà inserito nel nostro sito, insieme a tutte le “nostre storie”.


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