Tumore uroteliale metastatico (vescica e pelvi renali), l'appello di medici e pazienti alle farmaceutiche e all'AIFA
MEETURO e Associazione PaLiNUro denunciano il grave ritardo nell’accesso a Enfortumab Vedotin e Pembrolizumab per il carcinoma uroteliale avanzato.
MEETURO (Società Italiana di Oncologi Medici dedicati alla patologia neoplastica genito-urinaria) e l’Associazione PaLiNUro (Pazienti Liberi dalle Neoplasie Uroteliali) esprimono profonda preoccupazione per il ritardo nell’accesso alla combinazione Enfortumab Vedotin e Pembrolizumab in Italia, una terapia innovativa di prima linea per il carcinoma uroteliale localmente avanzato e metastatico.
Questa combinazione, già̀ approvata dall'EMA (European Medicines Agency), ha dimostrato un beneficio di sopravvivenza senza precedenti: a due anni dalla diagnosi, il 74% dei pazienti trattati risulta ancora in vita. Questi dati sono stati presentati al Congresso della Società Americana di Oncologia Clinica ASCO GU 2025 e, precedentemente, al Congresso ESMO del settembre 2024.
Si tratta di un progresso significativo nella lotta contro il carcinoma uroteliale, che offre nuove speranze e migliori prospettive di vita.
Tuttavia, il ritardo nell’accesso a questa terapia in Italia priva i pazienti di un’opportunità̀ fondamentale per migliorare la loro prognosi e qualità̀ di vita.
MEETURO e PaLiNUro chiedono alle autorità̀ competenti di accelerare le procedure di approvazione e rimborso, garantendo l’accesso a livello nazionale o, in alternativa, rendendo disponibile il farmaco attraverso procedure di uso nominale.
Le Associazioni sottolineano l’importanza di garantire equità̀ di accesso alle cure innovative, indipendentemente dalla regione di residenza del paziente.
Per i malati oncologici, il tempo è un fattore cruciale: ogni ritardo ingiustificato può̀ avere conseguenze irreparabili.