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Le nostre Storie

“Ecco a voi il mio amico Antonio!”

di Antonio
Neo vescica con problemi di incontinenza

"Ecco a voi il mio amico Antonio!”
La straordinaria storia di un super sportivo… incontinente.
La grandezza sta nelle piccole cose quotidiane

Ho già avuto modo di parlare di questa persona proprio in questa sede. L'articolo titolava: "Attenzione alle Sirene!” e si riferiva alla scelta dell'ospedale dove vi invitavo a non farvi condizionare da altisonanti promesse di robotica e immunoterapia ma di guardare piuttosto alla sostanza dell'offerta. La sostanza che si concretizza nei fatti: numero di interventi eseguiti con successo, anche nella parte riabilitativa e assistenziale post dimissioni.
Antonio è uno che ci è cascato!... Perché la promessa che gli aveva fatto l'ospedale prescelto gli avrebbe garantito (sulla carta!) di poter tornare ad allenarsi dopo le canoniche 12 settimane previste dalla coralità degli uro-oncologi.
Sì, perché Antonio, 66 anni, originario di Reggio Calabria ma naturalizzato lombard e residente nell'hinterland milanese è… un super sportivo!
La sua meridionalità e, probabilmente, questa super efficienza fisica hanno radicato in lui la convinzione che un supermacho non si possa ammalare e che il cancro sia una malattia che va nascosta… anche ai familiari e agli amici, forse perché connota debolezza… e Antonio sicuramente debole non è, tutt'altro!...
Pertanto, non so come mai abbia deciso di contattarmi, nella primavera del 2018. Devo dire che comunque nel nostro incontro ci fu da subito un grande feeling reciproco.
L'ultima volta che mi chiamò, prima dell'operazione, fu per esternarmi la sua profonda contrarietà a proposito dei lunghi tempi d’attesa tra pre-ricovero e ricovero.
Ci sentimmo poi dopo l'estate. In quell’occasione scoprì che l'intervento era andato bene ma che, tra i vari problemi, era rimasto incontinente. Era avvilito e depresso, naturalmente, ma non aveva nessuna intenzione di mollare e voleva assolutamente cercare di ritornare al più presto ad una vita il più possibile vicino alla normalità, pertanto pregna di attività sportive. Aveva inoltre deciso di iniziare la fisioterapia per rinforzare il pavimento pelvico combinata con dei trattamenti di elettrostimolazione.
Il mio ultimo contatto con Antonio è di circa un mese fa. Con grande piacere, questa volta, ho trovato una persona in perfetta forma fisica perché tornato ad esercitarsi in tutti gli sport che praticava prima dell'intervento, tra l’altro con rendimenti fisici addirittura superiori a quelli di quando era “normale / tutto intero” (nell’ articolo che segue parleremo di menomazione). Ha addirittura ricevuto un sacco di complimenti da parte di tutti i suoi compagni di sport: "Accidenti, Antonio, dopo questa lunga pausa hai messo su una marcia in più, complimenti!".
Ma questo fantastico uomo come ha fatto?...  Ha fatto semplicemente di necessità virtù, come si dice.
Antonio ha un approccio alla vita molto tecnico. È questo che gli ha insegnato la sua precedente vita professionale dove lavorava nella programmazione della produzione industriale. Così ha fatto anche nella gestione del suo problema di incontinenza. Così ha guardato l’aspetto tecnico della questione al fine di non rinunciare a fare l'attività fisica, che è una delle cose più importanti della sua vita.
Già nelle prime settimane post-operatorie Antonio aveva capito che i pannolini erano l'unica area possibile, e a portata di mano, su cui potere lavorare. Si era anche reso conto che ogni pannolino aveva delle caratteristiche e delle proprietà (di conseguenza anche delle performance) diverse dagli altri; insomma che solo una marca/modello non poteva andare bene per tutte le attività sportive che esercitava. Prova e riprova alla fine è riuscito a mettere insieme una selezione di modelli che rispondono perfettamente ad ogni sua necessità di movimento.
Ed eccolo qui: Antonio è ritornato quello di prima!... Va in palestra con gli amici, fa la doccia e si cambia insieme agli amici…e aggiunge: "E nessuno si accorge di niente!". Anche quando va a sciare ha trovato un pannolino con gli strip adesivi che gli permettono di cambiarsi al volo, nel tempo di una “pisciata” (scusate il termine un po' volgare ma molto chiaro e diretto, in questo caso!).
Siamo al telefono e mentre Antonio mi parla animatamente e con entusiasmo di marche, numero di gocce, modelli e tempi di autonomia cerco di prendere degli appunti, ma non ci riesco proprio a stargli dietro: “Oh, Antonio!... non ci capisco più niente tanto vai veloce. Perché non mi fai una tabella tabellina dove sintetizzi tutte queste cose?... Magari poi potrà tornare utile anche a qualche altro amico!” …. ed Antonio l'ha fatto!... Eccola qui di seguito:



Ma il motivo della telefonata però non è solo questo. Vuole anche essere l'occasione per confrontarsi con l'amico Edoardo su un dubbio che gli è venuto proprio negli ultimi giorni. I cicli di elettrostimolazione si sono purtroppo conclusi senza alcun beneficio ed ora l'ultima possibilità che gli hanno prospettato è quella di assumere, per via orale e sotto stretto controllo medico, un farmaco di cui mi fa il nome e che onestamente non ho mai sentito nominare.
Inizialmente per una volta al giorno e poi, se si rivelerà efficace e non darà luogo ad effetti collaterali per due volte al giorno.
Antonio, proattivo come sempre, si è informato e ha visto che è uno psicofarmaco. Dal bugiardino e dei blog su Internet ha visto e sentito che provoca veramente un sacco di problemi collaterali.
Mi chiede di dargli una mano per capirne di più e contatto la rete dei medici-amici di PaLiNUro e scopro che questa specialità, che a tutti gli effetti è uno psicofarmaco, ha come effetto secondario la proprietà di essere efficace contro i disturbi dell’incontinenza e che viene impiegato sotto controllo medico in maniera anche diffusa. Lo riferisco ad Antonio che ci pensa su per un attimo e poi conclude: “Sì, sì ho capito!... Ma può interferire sulla performance della mia attività atletica. Lo prenderò in considerazione magari più in là, magari in un periodo di pausa sportiva. Per ora preferisco tenermi l'incontinenza e… continuare a correre”. Grande Antonio!


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