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Le nostre Storie

Le tre belve

di Max
Stomia

Piacenza Dicembre  2018

Le tre Belve

Ho conosciuto  Palinuro prima del terzo intervento nel reparto Urologia dell’ospedale di Parma circa a Maggio 2018.

Io sono portatore di stomia urinaria del 21 Agosto 2018. Prima non conoscevo nulla di questo mondo non avevo la minima idea di che cosa fosse.

La mia storia inizia nel 2016 dopo una TAC fatta a Cremona su consiglio di un medico piacentino. Abbiamo  frequentato l’università di Pavia e nel lontano 1990 insieme . Andavamo con una NSU PRINZ (Mitica vasca da bagno) tutti i lunedì per frequentare l’università, lui si è laureato  con 100 e Lode io ho smesso al secondo anno.

Laureato in medicina 100 Lode specializzazione urologia. E’ stato lui a consigliarmi esami approfonditi dopo una eco una  TAC per controllare lo stato del mio “pancino”. Non avrei mai immaginato che dopo 30 anni Lui stesso per primo avrebbe diagnosticato la prima neoplasia.

Passano le prime settimane alla ricerca di un ospedale deve intervenire. La scelta ricade su Parma e il Prof. Maestroni, per una serie di conoscenze e operazioni fatte a vari parenti.

Immaginate la bomba che è scoppiata io ho due bimbe 10 e 13 Anni una Moglie e un lavoro da Imprenditore in una piccola azienda di Informatica.

Problemi di salute, problemi economici, dato che sono l’unico socio. Abbiamo affrontato da subito la cosa insieme io e Marta, mia moglie, senza il minimo indugio sapendo che dovevamo tutelare le mostre creature.

Il primo intervento tolto un pezzo di uretere sistemato più in alto e la conferma  del primario tre giorni dopo l’intervento “abbiamo trovato meno di quello che pensavamo”

Questa è la Prima delle tre Belve domate  (fino ad ora…)

Passano 6 mesi vado al controllo tutto bene nessuna anomalia fino alla fine di marzo 2018. Ho ancora dolori ricomincio gli esami, che tutti conosciamo PET , Tac, Sangue e mi trovano che il tumore si è “infiltrato”, parola quasi magica che nessuno vorrebbe, ma che purtroppo nel mio caso è diventata in un momento la cosa più delicata da gestire.

Torno in ospedale per tre giorni faccio una Resezione trans uretrale della vescica (TURV) all’inizio di Giugno 2018 e il professore mi convoca dopo 30gg per l’istologico.

Dopo naturalmente mi dice che devo togliere Vescica, Prostata e collaterali di ogni tipo.

Arriviamo al 21 di Agosto 2018 immaginate le giornate precedenti. Alla sera prima dell’intervento arriva il Mestroni e mi dice che se aprendo il mio “pancino” troverà il minimo sospetto di neoplasia sull’uretere già operato mi avrebbe tolto oltre alla vescica anche tutto il rene sinistro.

Io con Marta vicino ho risposto “Dottore faccia quello che deve per salvarmi la vita (fin ora…). Questo punto è molto importante con Edo abbiamo discusso molto su questo punto, ospedale migliore, trattamenti, infermieri, pulizia ecc. ma per il sottoscritto è più importante la fiducia totale nel medico. Ho firmato dopo pochi minuti la liberatoria, perché penso che il chirurgo deve sentirsi libero di operare e con la fiducia totale del paziente.

Prima dell’intervento non  ho fatto un giorno di ferie ma ho continuato a Lavorare, questa situazione mi ha permesso di distogliere la mente dal pensiero fisso dell’operazione.

Sono stato operato e senza entrare nei particolari mi ritengo un miracolato perché in tutto il periodo di degenza e dopo, (fin ora….) non ho mai avuto il minimo problema tutto è filato liscio senza febbre, disturbi intestinali ecc.

Ora da ieri dopo la consegna dell’istologico numero tre, l’oncologo mi ha consigliato di andare in vacanza e pensare solo a esami di controllo trimestrali. La dottoressa di urologia che mi ha consegnato l’istologico n.3 mi ha spiegato bene le altre due “BELVE”.

Con l’associazione e Edo abbiamo sempre detto “Le Belve vanno gestire piano piano, senza strafare e soprattutto distrutte un pezzo per volta”.

Seconda “BELVA” tumore nella prostata, nascosto e di grado ancora più aggressivo di quello uroteliale, tolto per esigenze di pulizia (quando si toglie la vescica si toglie anche la prostata) e non per una diagnosi pre intervento.

Certo era piccolo, ma sappiamo bene che cosa può comportare anche se il sottoscritto era super- controllato per ipertrofia protatica da più di 5 anni.

Ogni esame del caso era naturalmente negativo.

Terza “BELVA” diverticolo Intestinale con contenuto di succhi gastrici, tolto e analizzato con esito negativo. Poteva rimanere inoffensivo per 100 anni me se perfora l’intestino sono dolori.

Che dire, sono contento di portare la stomia, dopo tutto questo mi sembra il male minore.

Ho sempre detto MASSIMO 2.0 che nel nostro mondo informatico vuol dire nuova versione, nuova “VITA”

Ho ricominciato a fare tutto quello che facevo come massimo 1.0 vado al parco con le Bimbe, guido l’auto vado al ristorante con Marta ecc.

Per evitare un trauma da sacchetto per le bimbe, con Marta abbiamo usato il sistema di rendere la visione e il cambio della stomia come se fosse una normalità in famiglia. Ora il loro papà porta un sacchetto e lo cambia con Mamma una volta ogni tre giorni.

Alla notte quando attacco il tubo con il contenitore per la notte, per loro oramai il papà è “sacchettoso”

Spero anche di ricominciare  i miei servizi da Volontario Soccorritore  sul 118 con la Croce Bianca di Piacenza, è un obbiettivo importante perché comporta sforzi fisici (tre mesi almeno di Fermo).

Combattiamo sempre, diamoci degli obbiettivi, la camminata, il giro a piedi, la bicicletta, cose da poco ma importantissime. Non andiamo mai in depressione. Nei momenti più critici prendevo il telefono e guardavo i mostri comici, Pintus, Pucci ecc. La famiglia e le persone Care sono indispensabili per queste battaglie, forza e coraggio.

Spero che questa esperienza sia per tutti quelli che la leggono, una spinta a continuare e a lottare sempre senza mai voltarsi indietro, anche con un sacchetto siamo diventati più forti.

Ogni nuovo giorno per noi sarà sempre un dolce regalo .      MAX


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