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Rodaggio neo-vescica

E’ necessario un certo tempo affinché la funzione di serbatoio delle neo-vesciche raggiunga il funzionamento migliore. Questo tempo è di alcune settimane o pochi mesi durante i quali il serbatoio gradualmente si espande, il paziente impara a riconoscere la sensazione di stimolo a svuotarsi e l’intestino modifica in parte le sue caratteristiche anatomiche e riduce la produzione di muco, tre aspetti che esaminiamo più in dettaglio. Al momento in cui vengono confezionate le neo-vesciche hanno una capacità limitata, diciamo di circa 150 – 180 cc. La ragione di ciò sta nel fatto che l’intestino di cui sono formate si dilata lievemente e gradualmente nel tempo fino a raggiungere 4 – 500 cc di capacità, e cioè grosso modo raddoppia. Questa capacità finale è molto simile alla capacità della vescica nativa e rappresenta la capacità ideale per evitare complicazioni come lo svuotamento incompleto e stasi dell’urina che contengono. Nello stesso tempo in cui la neo-vescica si espande il paziente si abitua a riconoscere lo stimolo di “vescica piena” che conduce allo svuotamento. Lo stimolo è diverso rispetto allo stimolo che avverte di fare pipì che si percepisce con la vescica nativa, ovvero, consiste in una sensazione di ingombro addominale localizzabile nella sede dl neo-serbatoio, e cioè, nel fondo della pancia per le neo-vesciche ortotopiche, e sul lato destro sotto l’ombelico per le eterotopiche. E’ una sensazione simile a quella che precede l’evacuazione delle feci. Parallelamente alla distensione l’intestino va incontro ad una ulteriore modifica delle sue caratteristiche anatomiche, e cioè la sua mucosa si assottiglia e la produzione di muco progressivamente si riduce. Il muco intestinale ha la funzione di ridurre le resistenze all’avanzamento del contenuto lungo il tubo intestinale sotto la spinta della peristalsi che è la contrazione coordinata e ritmica delle fibre muscolari della parete intestinale. Il muco lubrificando la parete dell’intestino favorisce la progressione. L’intestino che forma la parete delle neovesciche non ha più questa necessità pertanto abbandona la capacità di produrre muco. Nel primo periodo di funzionamento della neovescica, mentre la capacità di produrre muco è ancora presente, possono verificarsi depositi di muco che, più denso dell’urina, si raccoglie nella parte più bassa del serbatoio determinando un ostacolo che rende difficoltoso e incompleto lo svuotamento. Per evitare che questo succeda è opportuna una certa “manutenzione” delle neo-vesciche ortotopiche che consiste nel cateterismo periodico, ad esempio una volta alla settimana, e nel lavaggio con soluzione fisiologica per rimuovere ogni residuo di muco. Inconvenienti di questo genere, ovvero dovuti al tappo di muco, sono praticamente assenti nelle neo-vesciche eterotopiche dato che con il cateterismo che si effettua per svuotare l’urina si svuota anche il muco.
Dal punto di vista pratico i pazienti vengono abituati a svuotare la neovescica a orario. Il nostro metodo è il seguente: nella prima settimana consigliamo di svuotare ogni 2 ore, di giorno e di notte e, in seguito, di aumentare l’intervallo di un’ora ad ogni settimana (3 ore la terza settimana e 4 la quarta). In questo modo in un mese si raggiunge un rodaggio ancora incompleto ma compatibile con una buona funzionalità. Gli intervalli vanno ovviamente personalizzati a ciascun caso e premettono di evitare un riempimento eccessivo che potrebbe innescare fenomeni di rigurgito compromettendo la continenza.

La fisiologia dell’assorbimento dei liquidi fa si che durante la notte una parte dei essi si trasferisca di notte nelle neovesciche e potrebbe creare una sovra distensione; ecco perché è necessario lo svuotamento prima che questo succeda.

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